Le prestazioni occasionali, sono una tipologia di collaborazione che è stata introdotta nel nostro ordinamento con la riforma del lavoro del 2003, in seguito dell’attuazione della Legge Biagi.
In questo articolo di Gestionale.co scopriremo cos’è una prestazione occasionale, ai requisiti di legge a cui essa deve rispondere e vi mostreremo un modello esempio di prestazione occasionale.
Prestazione occasionale: come, quando e perché?
Per definirsi, prestazione occasionale, essa deve rispondere a delle caratteristiche fondamentali dettate dalla legge, ovvero:
- non deve essere un’attività abituale;
- non deve essere considerata come attività professionale;
- non deve svolgersi con continuità;
- non deve essere intesa come attività coordinata;
Possono essere considerate come prestazioni occasionali, tutte quelle attività svolte da soggetti che si impegnano a svolgere un’opera o un lavoro in proprio dietro corrispettivo, senza che vi sia nessuna forma di coordinazione o di subordinazione col committente.
Data la natura del tipo di lavoro non coordinato e discontinuo, in merito alla sua definizione, non devono sussistere regolamentazioni contrattuali di prestazione occasionale scritto, in quanto tra le parti in essere non ci devono essere vincoli di nessun tipo ne continuativo ne di subordinazione o coordinazione.
Le prestazioni occasionali sono soggette a regime di tassazione differente.
Inoltre per le prestazioni occasionali, devono essere rispettati anche altri parametri imposti dalla legge in modo che si possa considerata una collaborazione occasionale e non professionale, tali parametri sono:
- la collaborazione con uno stesso committente non può essere perpetrata per oltre 30 giorni nello stesso anno solare; se questo si viene a verificare, viene meno la natura stessa di prestazione occasionale e viene definita come abituale e continuativa;
- la somma di tutti i compensi percepiti non deve mai essere superiore ai 5000 €, percepiti in un anno solare;
- se vengono meno uno di questi 2 requisiti, la collaborazione occasionale cessa di esistere e si parla di prestazione a progetto o professionale e di conseguenza deve essere regolata da specifiche norme in merito;
Prestazione occasionale 2016 come cambia dopo il Jobs Act?
La collaborazione occasionale con prestazione dell’attività non superiore a 30 giorni per lo stesso committente, compenso inferiore a 5000 euro all’anno ed obbligo di iscrizione alla gestione separata INPS, e redditi assimilati al lavoro dipendente cd. mini cococo è stata abolita dal Jobs Act.
Pertanto a partire dal 25 giugno 2015, questo tipo di prestazioni insieme alle collaborazioni a progetto non possono essere più instaurate.
Per avvalersi di tali prestazioni a carattere saltuario, ora è possibile scegliere tra lavoro occasionale accessorio o lavoro autonomo occasionale, quest’ultimo basato su un rapporto di collaborazione occasionale genuina, ossia, non continuativa e coordinata dal committente, senza vincolo di durata, (quindi non valgono più i 30 giorni come limite massimo), con carattere episodico e senza inserimento del collaboratore nell’organizzazione dell’impresa e senza che vi sia l’iscrizione all’albo del collaboratore.
In altre parole, dopo l’entrata in vigore del Jobs Act dal 25 giugno 2015 può essere utilizzata la prestazione occasionale come disposto dalla norma originaria, in vigore cioè prima della Legge Biagi, basata sull’art. 2222 del Codice Civile: contratto d’opera.
Per cui, si può parlare di contratto di prestazione occasionale d’opera nel caso in cui il soggetto, lavoratore autonomo provvisto di partita IVA, dietro corrispettivo pattuito tra le parti, si impegni a compiere un’opera o un servizio, attraverso il proprio lavoro e senza vincolo di subordinazione e di organizzazione da parte del committente, datore di lavoro, emetta una ricevuta di prestazione occasionale con ritenuta d’acconto al 20%.
Per verificare la validità di una p.IVA è possibile utilizzare il servizio di ricerca partita iva.
Per quanto riguarda i requisiti che la prestazione d’opera occasionale deve avere esse sono:
- Assenza di vincoli di orario;
- Libertà nella scelta delle modalità tecniche di esecuzione del lavoro da parte del lavoratore;
- Raggiungimento di un risultato;
- Compenso determinato in funzione dell’opera eseguita o del servizio reso e privo pertanto del carattere della periodicità;
- Assunzione del rischio economico da parte del lavoratore;
- Unicità della prestazione: il lavoratore riceve un unico incarico, anche se l’assolvimento del medesimo richiede il compimento di una serie di atti in un certo arco
temporale;
Contributi previdenziali da versare alla gestione separata Inps (per 2/3 a carico del committente) se il compenso annuo supera i 5000 euro, superata detta sogli sulla parte eccedente devono essere versati i contributi. Infatti, tale soglia di compenso massimo di 5000 euro l’anno, dovrebbe essere assunta come importo massimo che fa scattare
l’obbligo di iscrizione alla gestione separata ed al versamento dei contributi.
Ricevuta prestazione occasionale 2016 (con modello esempio)
Per la ricevuta prestazione occasionale lavoro autonomo, vi sono a disposizione numerosi esempi di modelli fac simile nei quali la ritenuta d’acconto pari al 20%, va indicata nel modello ricevuta prestazione occasionale, qualora la prestazione professionale sia svolta a favore di persone fisiche titolari di partita Iva o soggetti
giuridici e va trattenuta dal calcolo della base imponibile.
Si ricorda che, la ritenuta del 20% va pagata da chi commissiona la prestazione, in quanto è il sostituto d’imposta che riceve la ricevuta prestazione occasionale e va versata tramite modello F24, con l’indicazione del codice tributo F24 Ritenuta Acconto Reddito Lavoro Autonomo, come anticipo di tassazione per conto del professionista.
Riassumendo, il professionista, lavoratore autonomo o azienda che esegue un’attività lavorativa saltuariamente per un altro soggetto persona fisica con Partita IVA o soggetto giuridico, deve rilasciare al committente la ricevuta di prestazione occasionale con ritenuta d’acconto. Ai fini fiscali, una ricevuta di pagamento prestazione
occasionale con ritenuta d’acconto per essere valida deve riportare i seguenti dati:
- Dati del prestatore occasionale: ovvero, i dati del professionista che ha svolto la prestazione occasionale: Nome e cognome, indirizzo, telefono e numero Partita
IVA; - Dati Committente prestazione occasionale: ossia, i dati della persona fisica con Partita IVA o soggetto giuridico come aziende, imprese ecc, che ha commissionato la
collaborazione; - Numero Nota e data: indicare se si tratta della prima, seconda o terza ricevuta di pagamento prestazione occasionale e la data;
- Specifica dicitura prestazione occasionale: somma non soggetta ad I.V.A. ai sensi dell’art. 5 del D.P.R. 633/1972 trattandosi di prestazioni occasionali;
- Compenso: indicare il compenso lordo, ovvero, la somma ricevuta per la prestazione occasionale, 20% ritenuta d’acconto da calcolare sulla base imponibile e compenso
netto, e se il prestatore occasionale è iscritto alla gestione separata, va indicato anche il 4% da calcolare sempre sulla base imponibile per il contributo INPS; - Marca da bollo da 2 euro su ricevute: obbligatoria su tutte le ricevute di pagamento che superano le 77,47 euro;
- Data e firma: di chi emette la ricevuta prestazione occasionale;
Il professionista che riceve il compenso per la prestazione occasionale con ritenuta d’acconto, ai fini di calcolo della somma nella dichiarazione dei redditi, riceverà entro il 28 febbraio di ciascun anno, il nuovo modello Cu, Certificazione redditi per gli autonomi.
Modello ricevuta prestazione occasionale con ritenuta d’acconto fac simile con contributo INPS 4%:
Ditta ……..
Sede legale in Via ……….. n°….. Città ……. CAP………
Partita IVA n°………………..
Dichiara di aver ricevuto dalla ditta …………con sede in via………….n°……..CAP……Città ………con Partita IVA n°XXXXXXXXXXXXX i seguenti importi:
Compenso pattuito …€
Ritenuta d’acconto 20% …€
Contributo INPS 4% …€
Importo netto corrisposto ….€
Dichiara, inoltre, sotto la propria responsabilità, che tale somma non è soggetta ad I.V.A. ai sensi dell’art. 5 del D.P.R. 633/1972 trattandosi di prestazioni occasionali.
Data, … .
…
(Firma)
Speriamo che la nostra guida fisco sulla prestazione occasionale sia esauribile di tutti i vostri dubbi e vi rimandiamo al prossimo articolo del nostro magazine!