Sin da quando è entrata in vigore la legge che stabiliva l’obbligatorietà del POS c’è stato un continuo rincorrersi di voci sulle eventuali sanzioni POS obbligatorio da metter in conto da parte dei commercianti che non si sarebbero adeguati.
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Ora, dopo forti protesta da parte delle parti sociali, la legge che avrebbe dovuto definire incentivi e sanzioni è stata definitivamente accantonata.
Parliamo deI Disegno di legge 1747 sulle agevolazioni e sanzioni legate al POS obbligatorio che come dicevamo è stato ufficialmente ritirato. Il Governo si è quindi piegato alle proteste delle parti sociali che avevano fortemente criticato l’idea di sanzioni da comminare in caso di mancanza del POS. Questa decisione fa si che professionisti ed esercenti possano evitare l’utilizzo di dispositivi elettronici anche in presenza di pagamenti superiori ai 30 euro senza il rischio di incorrere in multe.
Il Ddl poi decaduto riportava severe sanzioni per i trasgressori:
- ”500 euro se l’interessato fosse risultato inadempiente a seguito di un primo controllo da parte della Guardia di Finanza o di segnalazioni dei clienti (dopo il pagamento della sanzione, avrebbero dovuto trascorrere massimo 30 giorni per l’adeguamento e massimo 60 giorni per la comunicazione all’organo di competenza dell’avvenuta installazione del POS)”;
- ”1.000 euro se il violatore non avesse proceduto nelle tempistiche sopraccitate con l’adeguamento e la comunicazione descritti nel punto precedente (in questo caso ci sarebbe stato ancora un mese di tempo per regolarizzarsi con la normativa prima di incorrere nella sospensione definitiva dell’attività svolta)”.
Il ritiro del Ddl è stato giustificato dal suo promotore,Giovanni Bilardi, che ha spiegato come l’ago della bilancia sia stato l’eccessivo costo al quale si sarebbero dovuti sottoporre i commercianti per adeguarsi alla nuova tecnologia richiesta dal disegno di legge.
“Prima di pensare alle ammende per i trasgressori sarebbe necessario prevedere degli incentivi concreti, per i quali in realtà non vi è copertura finanziaria, che permettano ai più ligi al dovere di potersi regolarizzare senza necessariamente doverci rimettere di tasca propria”.
Queste le parole di Bilardi, condivise anche da Gaetano Stella, presidente di confprofessionisti, che mette ancor di più l’accento sulla necessità di eliminare l’ipotesi multe per quei professionisti intenzionati a sperimentare nuove forme di pagamento.
Ovviamente queste ultime indiscrezioni hanno fatto piacere alle categorie di lavoratori ed imprenditori interessate dal Ddl. Una virata tanto decisa quanto inaspettata che ha fatto ben figurare il Governo, visto una volta tanto, come un’entità realmente vicina ai problemi del cittadino.
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