A chi non è capitato di commettere errori durante l’emissione di una fattura. Per capire cosa occorre fare in questi casi e scoprire come si emette una nota di credito fattura puoi seguire la nostra guida Gestionale.co.
Una nota credito è un documento da considerare allo stesso modo di una fattura normale. La nota credito è infatti una nota di variazione valida ai fini legislativi e disciplinata dallo stesso articolo 26 del D.P.R. 633/1972, in cui si sostituisce il termine “fattura” con “nota di credito”.
Vedremo nel corso di questa guida cos’è e quali sono i possibili casi in cui bisogna emettere una nota di credito fattura. Inoltre spiegheremo la differenza tra la nota di credito fattura e la nota di addebito.
Cos’è e perché si emette una nota di credito fattura
Come già anticipato, la nota di credito è da considerarsi una fattura a tutti gli effetti. I casi di emissione di una nota di credito saranno elencati nel corso di questo paragrafo.
Siccome essa viene equiparata ad una fattura normale occorre sapere quali dati deve contenere e come si compila la stessa.
Per legge la nota credito deve riportare:
- la numerazione della nota di credito;
- l’ammontare della variazione sull’importo e sulla relativa imposta;
- il numero di fattura alla quale si fa riferimento nella nota di variazione;
Per quel che riguarda la numerazione note di credito va detto che bisogna seguire la cronologicità del numero fatture oppure grazie alla risoluzione numero 85/E del 2000 sarà possibile istituire per la propria società un apposito registro per le note di credito e numerarlo autonomamente.
Quando si emette una nota di credito?
I casi di emissione di una nota di credito fattura possono essere diversi. Come si evince dall’articolo sopracitato, l’emissione della nota di credito avviene ogniqualvolta:
- l’imponibile di una fattura o della relativa imposta vari per qualsiasi motivo;
- vi siano errori nella compilazione dei dati in fattura;
- occorre rettificare la registrazione di una fattura;
- altri casi che analizzeremo più avanti nel corso della guida o leggendo la normativa citata in precedenza;
Un esempio pratico di emissione della nota di credito è il seguente:
Può capitare che alcuni prodotti o articoli consegnati ad un’azienda da un fornitore risultino difettosi. Siccome è già stata emessa fattura, l’azienda non può restituire semplicemente la merce difettosa per motivi fiscali. L’esistenza di una fattura certifica la quantità di merce venduta e i tributi da pagare.
In questi casi, l’azienda verificherà che la merce risulti difettosa e si provvederà all’emissione di una nota di credito che permetterà all’azienda lo storno fattura della merce ricevuta.
È importante specificare prima ancora di vedere come eseguire o emettere una nota di variazione a credito o a debito, che esistono dei limiti temporali per l’emissione di una nota di credito o di variazione. Vediamoli in dettaglio.
Limiti di emissione di una nota di credito
A norma di legge non è possibile effettuare una nota di variazione (sia di credito che di debito) nel caso in cui:
- le operazioni in questione non prevedono l’emissione di una fattura.
L’esempio più palese è il caso della vendita di beni al dettaglio dove vi è emissione di scontrino o di ricevuta fiscale.Anche in questi casi però può capitare che sia prevista la restituzione o il reso di prodotti difettosi o non soddisfacenti: a seconda che sia possibile riutilizzare l’importo speso per altri acquisti o che venga interamente rimborsato si procederà poi seguendo la norma.
I limiti temporali per l’emissione di una nota di credito fattura possono distinguersi invece in:
- Operazione senza limiti di tempo.
Rientrano in queste operazioni i seguenti casi:- Applicazione di sconti o abbuoni previsti nel contratto e non inseriti in fattura;
- Mancato pagamento (parziale o totale) della fattura nel caso in cui il debitore sia infruttuoso o fallito;
- nei casi di rescissione, risoluzione o revoca del contratto originario;
- Operazioni con limite di validità uguale ad un anno.
Rientrano in queste operazioni i seguenti casi:- Tutti i casi che non sono stati già citati;
- Errata fattura: nel caso in cui sia sbagliato l’importo o la relativa imposta (es. applicazione di aliquota ordinaria e non ridotta, etc);
Nel caso in cui si vada oltre i termini di emissione oppure si verifichi una dimenticanza si può andare incontro a delle sanzioni, è il caso ad esempio dell’ omessa fatturazione.
Vi ricordiamo inoltre che se l’errore in fattura è volontario, cioè se sia stato commesso per frodare l’Erario in questi casi la nota di variazione è impraticabile.
Qual è la differenza tra nota di credito e nota di debito?
Va detto che tra le note di variazione, come avrete potuto capire possono verificarsi variazioni in aumento o in diminuzione.
Nel caso di variazioni in aumento è il caso di emettere la nota di debito.
Ciò accade perché nel caso di variazioni in aumento è lo Stato che deve incassare la variazione, al contrario l’Erario dovrebbe restituire o compensare il credito vantato.
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