Obbligo pos, ecco chi deve averlo

obbligo pos

Dal 30 Giugno 2014 anche per imprese e liberi professionisti vi è obbligo pos. Il pos (dall’inglese Point of sale, cioè punto di vendita) è quel dispositivo elettronico che consente ad un esercente di incassare direttamente sul suo conto corrente i pagamenti elettronici ovvero tramite carte di credito, carte di debito o carte prepagate, dai suoi clienti.

Dall’artigiano al notaio quindi ora tutti avranno obbligo pos, cioè obbligo pagamento pos. Una misura, questa, che è stata attuata per contrastare l’evasione fiscale in primis e per facilitare i pagamenti con moneta elettronica.
L’ obbligo pos è scattato per professionisti e imprese, obbligo pagamento pos di accettare quindi per cifre superiori ai 30 euro. Di fatto questa misura obbligherà tutte le attività che vendano beni o servizi ad installare un bancomat. Questa è una norma pensata per far emergere l’economia sommersa e i pagamenti in nero.

Obbligo pos: sanzioni per gli inadempienti

Se in un primo momento la cosa importante sembrava essere che non ci fossero multe per chi era inadempiente, dopo numerosi reclami da parte dei professionisti “in regola” che chiedevano un “premio” o meglio di essere premiati con uno sconto fiscale, il Parlamento il 22/01/2015 ha presentato in Senato il disegno di legge 1747, nel quale – si evince dal testo – sono presenti sul fronte delle sanzioni numerose novità.

In esso, infatti, si introduce una prima ammenda di 500 euro per chi è sprovvisto di Pos. Pagata la prima sanzione si hanno 30 giorni per adeguarsi e 60 giorni per comunicare alla Guardia di Finanza la corretta installazione per obbligo pos.
In caso di mancato adeguamento o comunicazione agli organi competenti scatterà una seconda ammenda di 1000 euro e l’esercente o il professionista avrà ancora un mese di tempo per adeguarsi alla normativa o rischierà la sospensione dell’attività professionale o commerciale svolta.
obbligo-pos

Obbligo pagamento pos: costi installazione pos

Iniziamo col dire che i costi di installazione pos e per le commissioni pos (point of sale) graveranno sui titolari di attività ed i professionisti. Se in un primo momento le mancate sanzioni avevano scoraggiato in tanti a mettersi in regola a seguito del decreto di cui sopra, scopriamo quanto costerà adeguarsi con l’ obbligo pos.

Ecco le stime di Federconsumatori per il costo totale di un Pos, ipotizzando circa 300 transazioni mensili da 40 euro: ci si aggirerebbe sui 525,25 euro al mese (esclusi costi di attivazione e linea telefonica. L’ Impatto sarebbe meno pesante negli studi professionali. Secondo altri studi, questa volta della Cgia di Mestre un’azienda con 100mila euro di ricavo annuo, con il Pos, tra canone mensile, canone annuale e la percentuale di commissione sull’incasso, dovrà sostenere una spesa media annua di 1.200 euro.

Come si legge da un articolo del Corriere della sera i costi variano ovviamente “in funzione di una serie di variabili: 1) Il tipo di contratto stipulato con la banca; 2) Il tipo di macchinetta installata; )Le spese assicurative ad essa correlata; 4) Il tipo di collegamento telefonico stipulato con l’operatore 5) L’esistenza o meno di un pacchetto (ad esempio Carta Sì); 6) L’esistenza o meno di un Light Pos, nuovo strumento ideato dalle banche, che sgancia la macchinetta dal conto corrente dell’esercente e lo aggancia invece ad un device come lo smartphone.”

Ad introdurre la novità del POS obbligatorio è il decreto Crescita Bis (numero 179/2012) e questa mancanza di sanzioni è solo momentanea. Il legislatore ha voluto infatti dare il tempo agli esercenti ed ai professionisti di dotarsi di attrezzatura e software necessario. Tante le figure professionali che dovranno attenersi a tale obbligo: dentisti, parrucchieri, commercialisti, notai, avvocati, architetti, idraulici…

Obbligo pos: vantaggi per i professionisti?

Ma perché professionisti ed esercenti dovrebbero affrettarsi a stipulare un contratto di noleggio per il dispositivo elettronico, il pos? Leggiamo le parole di Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori: «Semplice, perché se un cliente entra in un negozio, vede un articolo che gli piace e alla cassa gli dicono che non è possibile pagare con il bancomat, potrebbe decidere di cambiare negozio». E per quanto riguarda gli ordini professionali?. «In questo caso il cliente dovrà pagare in contanti, ma non è detto che li abbia in tasca in quel momento. Chi si trova in queste situazioni potrà chiedere che gli venga inviata la fattura a casa»

Secondo Federconsumatori: « l’ obbligo Pos è un grande passo avanti in termini di tracciabilità dei pagamenti e lotta all’evasione, nonché un ampliamento e un’agevolazione a favore del cittadino, che disporrà di un ulteriore metodo di pagamento».