In questo ultimo anno sono cresciuti gli investimenti in Start Up innovative: un incremento che ha visto un passaggio dai precedenti 129 milioni di euro del 2013 e dai 120 milioni di euro del 2014 ai 133 milioni fatti registrare in questo 2015.
Sono questi i dati presentati allo Smau di Milano dall’Osservatorio StartUp Hi-Tech, Questi dati evidenziano che questo incremento dei finanziamenti alle imprese sia dovuto all’intervento di:
- venture capitalist,
- business angel,
- club deal e family office.
Infatti, scorrendo la mole di investimenti “non istituzionali” degli ultimi anni, vedremo come questi hanno sborsato: 47 milioni di euro, nel 2014 57 milioni di euro e nel 2015 75 milioni di euro. Questa tendenza ne ha vista un’altra inversa: gli investimenti istituzionali sono infatti decisamente calati: dagli 82 milioni di euro nel 2013 passando per i 63 milioni di euro nel 2014 e finendo ai 58 milioni di euro nel 2015.
Un vero e proprio calo dell’interesse nei confronti delle StartUp da parte delle istituzioni dovuto aalla conclusione nel 2013 di fondi alla loro naturale scadenza e non più rinnovati.
Una grossa mano, come visto, è stata data dai privati, sul modello del mondo anglosassone.
Ragionando nel dettaglio dei dati forniti dallo studio, possiamo notare come nel confronto anno su anno, nel 2014 (rispetto al 2013) le StartUp operanti nel settore ICT hanno mantenuto il primato delle giovani imprese con maggiori finanziamenti, col 74% dei fondi (75% nel 2013). Le StartUp attive nell’ambito del life science sono invece passate dall’11% al 17%, mentre quelle energy e cleantech dal 10% al 6%.
Alcuni numeri:
- Nei due anni precedenti al 2015, nelle 230 StartUp sovvenzionate si è incrementato il fatturato medio di 35 punti percentuali, passando da 558 mila euro a 756 mila euro;
- il numero dei dipendenti è salito da 4 a 6; ed il giro d’affari delle StartUp medie si è incrementato partendo da 20 mila euro ed arrivando a 94 mila euro.
Il Responsabile scientifico dell’Osservatorio StartUp Hi-Tech del Politecnico di Milano Raffaello Balocco riscontra un trend in crescita ma, il direttore della stessa struttura Antonio Ghezzi asserisce che il principale problema del nostro Paese dipende dal fatto che gli investimenti italiani restano limitati soprattutto se confrontati con quelli di Paesi quali Francia, Germania e UK.
Il Presidente di Italia StartUp Marco Bicocchi Pichi sottolinea quanto sia necessario spingere in favore di un intervento governativo teso agli incentivi fiscali per l’ingresso dei privati nel panorama degli investimenti hi-tech.
“è doveroso, ora, spingere con maggiore decisione sull’incentivo agli investimenti nei macchinari e soprattutto sulla defiscalizzazione dell’investimento e dell’acquisizione delle StartUp”
queste le parole di Bicocchi.