La ricevuta per prestazione occasionale: istruzioni per l’uso

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Come ben sanno i nostri lettori, il mondo del lavoro è in continuo movimento e ad evolversi sono figure professionali, leggi, regolamenti e metodi di pagamento.

Negli anni la ricevuta per prestazione occasionale ha via via acquistato sempre più importanza, sia per chi ha già un lavoro o per i pensionati che in questo modo possono arrotondare le loro entrate nel pieno rispetto della legge.

Anche chi non ha una partita IVA può usufruirne. Attenzione però ai vincoli di carattere giuridico da tenere ben presenti e rispettare. Precisi sono infatti gli adempimenti fiscali e previdenziali da tenere ben presenti.
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Vediamo cos’è il lavoro autonomo occasionale:

Dal punto di vista giuridico il lavoro autonomo occasionale rientra nella fattispecie del contratto d’opera disciplinata dall’art. 2222 del codice civile.

Il soggetto svolge, sotto commissione “un’opera o un servizio con lavoro prevalentemente proprio senza vincolo di subordinazione, al di fuori dal coordinamento del committente e senza inserimento funzionale nella sua organizzazione.”

Attenzione ad un errore nel quale molto spesso si incorre: il lavoro occasionale non è assolutamente legato all’importo percepito!

Alcuni credono che entro i 5.000 euro si rientri nel lavoro occasionale. è falso. Non esiste alcuna norma che attesti ciò.

L’occasionalità è da escludersi ogni volta che si intenda instaurare un rapporto duraturo con il committente, con l’esecuzione di più prestazioni anche se non periodiche, svolte in maniera professionale da parte del professionista.

Ma come deve essere fatta una ricevuta di prestazione occasionale?

Specificando che trattasi di prestazione fuori dal campo di applicazione dell’iva ai sensi dell’art. 5 del D.P.R. 633/197, la ricevuta dovrà contemplare:

  •     i dati del professionista (prestatore)
  •     i dati del cliente (committente);
  •     la descrizione della prestazione svolta ;
  •     l’importo lordo;
  •     l’eventuale ritenuta acconto
  •     l’importo netto percepito;

Qualora l’importo della prestazione superasse i 77,47 euro sarebbe necessaria una marca da bollo da 2 euro da apporre sulla ricevuta.