Esistono diversi programmi progettati in modo da far accelerare lo sviluppo di imprese, uno di essi è l’incubatore di impresa.
Gli incubatori d’impresa, anche conosciuti con il termine inglese Business Innovation Centres sintetizzato nella sigla BIC, offrono un servizio a 360° per l’avviamento e la crescita di un nuovo business.
L’accesso ai BIC non è affatto semplice perché prevede l’accettazione e il parere positivo di un team di esperti, che valuterà l’idea imprenditoriale in termini di fattibilità tecnica, economica e finanziaria.
Solitamente la maggior parte degli incubatori ospitano un’impresa per un periodo che può andare dai tre mesi fino a tre anni. Esistono anche alcune realtà che offrono il loro supporto fino a sei anni.
È possibile informarsi sull’accesso ad incubatori d’impresa recandosi alla Camera di Commercio più vicina e cercare bandi di “accesso incubatore” attivi nella nostra regione; in alternativa, è possibile informarsi tramite gli sportelli regionali per l’imprenditoria.
Gli incubatori aziendali o d’impresa accelerano lo sviluppo delle aziende attraverso una serie di risorse di sostegno e di servizi. Nati negli Stati Uniti, anche nel nostro paese ne esistono di diversi e alcuni di essi rappresentano anche i primi investitori delle imprese incubate al proprio interno.
La legge che regola gli incubatori d’impresa è la 221/2012, che definisce l’incubatore di startup come una società di capitali, costituita anche in forma cooperativa.
L’incubatore d’impresa offre servizi per sostenere sia la nascita che lo sviluppo di start up innovative, deve perciò essere in possesso di alcuni requisiti:
- L’incubatore deve disporre di strutture, anche immobiliari, adeguate ad accogliere startup innovative (ad esempio, spazi riservati per attrezzature di prova, test, verifica o ricerca);
- L’incubatore di impresa deve disporre di attrezzature adeguate all’attività delle imprese innovative (ad esempio, rete internet, sale riunioni, macchinari per test o prove);
- Deve avere regolari rapporti di collaborazione con università, centri di ricerca, istituzioni pubbliche e partner finanziari che svolgono attività e progetti collegati a start up innovative;
- Gli incubatori devono essere amministrati da persone competenti in materia di impresa e innovazione e ha a disposizione una struttura tecnica e di consulenza manageriale permanente;
- L’incubatore d’impresa deve avere una comprovata esperienza nell’attività di sostegno a startup innovative.
Quanti tipi di incubatore d’impresa esistono?
Gli incubatori d’impresa sono divisi in tre grandi categorie:
- Incubatori di prima generazione: Questi incubatori mettono a disposizione prevalentemente spazi e consentono alle giovani imprese di abbattere i costi che riguardano ad esempio servizi di segretariato, affitti, luce e telefono;
- Incubatori di seconda generazione: In questa seconda categoria troviamo gli incubatori che oltre a supportare nella gestione logistica, intervengono direttamente nel finanziamento di nuove idee e imprese. Alcuni di essi propongono anche la consulenza nella stesura del business plan e campagne di marketing gratuite o comunque a costi bassi;
- Incubatori di terza generazione: Gli incubatori di terza generazione non fanno altro che completare l’offerta degli incubatori di prima e seconda generazione aiutando gli imprenditori e le imprese ad accedere a nuovi mercati e sviluppare il parco clienti. Gli incubatori di questa categoria sono orientati prevalentemente allo sviluppo di progetti tecnologici innovativi.
Solitamente, qualsiasi sia la tipologia, gli incubatori offrono anche un servizio di consulenza per la realizzazione del business plan. Dal momento che la concorrenza è molta alta, il nostro consiglio è di l’idea in una forma quanto più possibile vicina a quella di un business plan professionale.