Volendo fare un confronto internazionale, in Italia , come si evince dai dati, si investe in start-up meno che in Francia e Germania, un quinto esatto rispetto all’UK, la metà rispetto alla Spagna che economicamente è paragonabile a noi. Federico Barilli, segretario generale di ItaliaStartup, afferma che l’ Italia merita molto di più, ricordando come un’analoga considerazione sia stata fatta dallo stesso primo ministro Renzi, nei mesi scorsi, al ritorno da una visita nella Silicon Valley, la patria delle start up made in USA. La buona notizia è che nel mercato delle startup sono entrate anche le banche, con investimenti importanti, a medio-lungo termine, anche grazie al Fondo di garanzia statale da 100 milioni di euro.
Dice ancora Barilli:
«L’azione associativa si rivolge ora a due interlocutori chiave: le aziende italiane, ancora troppo timide negli investimenti finanziari e industriali in start-up e gli investitori e le imprese straniere, che troppo spesso non hanno nel loro radar il nostro ecosistema».
La mappa delle Start up italiane e dei finanziamenti agevolati
Ecco una mappa aggiornata delle start-up italiane: su 2.716 nuove imprese innovative, sono 197 quelle finanziate, 36 gli investitori istituzionali (di cui 6 pubblici e 30 privati), 100 gli incubatori e acceleratori (60 pubblici e 40 privati), 38 i parchi scientifici e tecnologici, 62 gli spazi di co-working, 52 le competizioni dedicate alle start-up.
Questa ricerca ha inserito quest’anno anche i “nuovi attori” del mercato in questione: le 48 piattaforme di Crowdfunding (attività in cui l’Italia è prima attrice con il Regolamento Consob) e i 46 Fablabs, a cui si aggiungono 21 Hackathons, 38 Empowerment programs e 46 bandi.
Finanziamenti start up Smart & Start a tasso zero
La distribuzione geografica vede il 57% delle start-up al Nord, percentuale che sale al 62% se si contano solo qulle finanziate, seguite dal 21% al Centro (23% delle finanziate) e 22% al Mezzogiorno (15% finanziate). Andamento simile, con una forbice ancora più marcata fra Nord e Sud, per la distribuzione degli investitori istituzionali, che nel 75% dei casi sono nelle regioni del nord Italia, seguite dal 19% del Centro e dal 6% del Meridione. Per quanto riguarda la segmentazione degli investimenti (dati 2013), sono aumentati del 17% quelli di business angel, family office e incubatori, mentre sono diminuiti del 33% quelli degli istituzionali.
Start-up innovative: finanziamenti Smart & Start a tasso zero
Il nuovo decreto ministeriale alla firma del ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi riscrive le regole del sistema “Smart&Start” gestito da Invitalia. Prende così il via un nuovo sistema di incentivi per le start-up innovative: Parliamo di un regime di aiuti che prevede contributi alle nuove piccole imprese a sostegno dei programmi di investimento effettuati da nuove imprese digitali e/o a contenuto tecnologico del Mezzogiorno, che ora si estende anche alle start-up innovative del Centro-Nord.Di importante aiuto a chi vorrebbe intraprendere una nuova attività sono sicuramente i prodotti Gestionale.co come il gestionale fatturazione per professionisti presente in catalogo.
Le detrazioni
Studiando nel particolare le nuove regole vedremo che oltre ai contributi a fondo perduto, che restano intatti per le Regioni a Obiettivo Convergenza (Campania, Puglia, Campania e Sicilia), tra i finanziamenti Smart&Start verranno introdotte agevolazioni per le nuove imprese innovative anche del Centro-Nord, sotto forma di un finanziamento a tasso zero. Tra le altre novità c’è anche l’innalzamento del limite di costo ammissibile del progetto, da un minimo di 100mila euro a un massimo di 1,5 milioni.