Nell’articolo di oggi capiremo cos’è e a che cosa serve il registro dei corrispettivi e in special modo vedremo come compilare il registro dei corrispettivi senza fare alcun errore.
Il registro dei corrispettivi è in pratica un vero e proprio “quaderno” che particolari categorie di lavoratori, i commercianti ad esempio, devono compilare per registrare le operazioni compiute ogni giorno.
In questa guida vediamo come si compila un registro dei corrispettivi.
Scopriamo a cosa serve il registro dei corrispettivi
Il registro dei corrispettivi è un libro che fa parte della categoria dei libri contabili e viene utilizzato per tutte quelle categoria di vendita, per le quali non è necessario emettere né fattura né scontrino al cliente.
Fanno eccezione i casi in cui è lo stesso cliente che ne fa richiesta. In queste situazioni particolari, il ricavo della vendita viene annotato sul registro dei corrispettivi.
Il registro dei corrispettivi è un documento contabile obbligatorio per tutte quelle vendite che non sono tenute al rilascio della fattura ma che devono comunque essere dichiarate.
Il registro in questione è un modulo in genere prestampato dove i campi sono già denominati per facilitarne la compilazione.
Lo si può acquistare presso qualunque cartolibreria specializzata oppure si può scaricare l’apposito modello da internet, compilarlo e stamparlo ad ogni aggiornamento. Normalmente lo si compila al termine di ogni giorno di attività lavorativa.
Quando si avvia un registro dei corrispettivi bisogna identificarsi con i dati della ditta o della persona.
Se si è una ditta allora è necessario inserire il nome della ditta, la ragione sociale ed il numero della partita IVA. Ciò facilita il compito di verifica partita iva. Se, invece, per una qualsiasi ragione, non siete in possesso di una partita IVA, sarà necessario inserire il codice fiscale personale.
Per terminare la sezione dei dati personali, dovete poi inserire l’indirizzo in cui è sita la ditta.
Per quanto riguarda i dati dell’operazione, questi sono da inserire giornalmente o comunque ogni volta che si verifica un’operazione di vendita di un servizio o bene.
Ecco cosa inserire sul registro dei corrispettivi:
- prima cosa la data odierna;
- ripetuta per ogni operazione;
- la descrizione dell’operazione;
- l’importo separato dall’IVA (imponibile + IVA);
- infine i totali ben distinti degli imponibili e dell’IVA.
Tenete presente che i valori da inserire sono i ricavi e non i guadagni. Ecco un esempio per capire meglio:
Se in data 28/05/2016 vendete delle mattonelle ad una ditta edile a 1000,00 euro e a vostra volta l’avete pagato 400,00 il valore da inserire non sarà 600,00 ma 1000,00.
Dovrete però stare attenti ad inserire l’importo con l’IVA scorporata. Segneremo quindi: in data 28/05/2016 – vendita mattonelle modello A99 – imponibile 780,00 – IVA (22%) 220,00.
Registro dei corrispettivi: come compilarlo senza errori
Il registro dei corrispettivi, come già anticipato per alcune categorie di lavoratori, come i commercianti al dettaglio, è obbligatorio a norma di legge.
Quindi, il proprietario di un negozio deve compilarlo accuratamente e consegnarlo al proprio commercialista che ogni trimestre provvederà a contabilizzare il lavoro svolto.
Innanzitutto, dobbiamo avere un registro dei corrispettivi, che come già specificato si può acquistare in negozi che si occupano di cancelleria o richiederlo direttamente al commercialista.
Sulla copertina contrassegniamo il registro col nostro timbro, così da renderlo personale e quindi univoco.
Ogni due pagine del registro sono dedicate ad un mese dell’anno. Ora, se l’attività è cominciata a metà anno, non c’è bisogno di scrivere tutti i mesi, ma partire da quello in cui abbiamo iniziato l’attività.
In alto, scriviamo il mese a cui ci stiamo riferendo, dove c’è scritto data solitamente, viene inserito l’anno a cui si riferisce quel mese 8 esempio per indicare l’anno 2016 vengono scritte le ultime due cifre, quindi 16).
Adesso da sinistra scriviamo rispettivamente:
- giorno del mese (es il numero 07);
- sotto descrizione scriviamo corrispettivi del giorno o chiuso, nel caso di giorni festivi.
Sotto importi delle operazioni scriviamo il totale della giornata come indicato sulla cassa dopo la chiusura.
In basso indicare il totale delle operazioni di tutto il mese.
Nella seconda pagina, invece, indicare, se emesse, le fatture (che darai al commercialista assieme al registro) con il numero di fattura e l’importo.
Come funziona la liquidazione dell’iva?
La tenuta del registro dei corrispettivi è propedeutica alla determinazione della posizione del contribuente nei confronti dell’erario ai fini della liquidazione dell’iva, liquidazione, che viene effettuata mensilmente o trimestralmente, a seconda della tipologia di attività e dei volumi dell’impresa.
Una volta annotate le operazioni nel registro (al lordo dell’Iva) per poter procedere alla liquidazione dell’imposta deve essere utilizzato il cosiddetto “metodo matematico”: con tale metodo, l’imponibile è determinato dividendo gli importi complessivi per i seguenti valori:
- 104, per l’aliquota del 4%;
- 110, per l’aliquota del 10%;
- 122, per l’aliquota del 22%;
Una volta determinato l’imponibile, si applica la relativa imposta.
Come va tenuto il registro dei corrispettivi?
Come per gli altri registri obbligatori a fini Iva (registro delle fatture emesse e registro degli acquisti) anche il registro dei corrispettivi è esente da imposta di bollo e non è soggetto a vidimazione iniziale.
Per la regolare tenuta è quindi necessario provvedere alla sua numerazione progressiva su ogni pagina.
Il registro dei corrispettivi può essere tenuto su fogli normali da compilare sia manualmente che con un sistema di elaborazione (PC) con l’unico obbligo per il contribuente di numerare progressivamente le pagine a mano a mano che le stesse vengono utilizzate, indicando accanto al numero progressivo di ciascuna pagina anche l’anno di riferimento delle registrazioni.
Il registro va tenuto secondo le norme di un’ordinata contabilità, senza spazi in bianco, interlinee, trasporti a margine, abrasioni cancellazioni o correzioni (nel caso di correzioni queste devono essere eseguite in maniera tale da rendere comunque leggibili le parole cancellate).