Una tendenza sempre più divampante negli ultimi anni ci mostra che costantemente più persone hanno deciso di aprire un bed and breakfast o di trasformare la propria casa in un b&b.
Le persone che decidono di aprire un bed and breakfast sono inevitabilmente dei soggetti portati alla convivialità e all’ospitalità, allo stesso modo, chi opta per un soggiorno in un b&b ama questa forma di ospitalità proprio perché familiare e permette quindi di sentirsi come a casa.
I bed and breakfast hanno permesso e permettono, anche a chi ha mezzi economici ridotti, di viaggiare o comunque di viaggiare più a lungo. Infatti, è possibile soggiornare in b&b con meno soldi, potendo allungare il periodo del proprio soggiorno in un luogo molto turistico che solitamente è caro per quanto riguarda alloggi in hotel.
Come aprire un B&B a norma di legge?
Dal 2011 è in vigore il nuovo codice del turismo che ha introdotto il Bed and Breakfast a carattere imprenditoriale. Quindi a partire dall’anno 2011, le persone che vogliono avviare un’attività di Bed and Breakfast hanno a disposizione due tipologie:
- B&B a carattere familiare: dove è previsto dare alloggio presso la propria residenza e l’offerta di cibi e bevande preconfezionate per la colazione;
- B&B a carattere imprenditoriale.
I primi non necessitano di partita IVA e sono un’attività economica non imprenditoriale, i secondi invece sono imprese a tutti gli effetti.
B&B a carattere familiare
Secondo le leggi regionali attualmente in vigore, costituiscono attività di bed and breakfast a conduzione familiare le strutture ricettive totalmente gestite da privati, i quali, avvalendosi della loro organizzazione familiare, utilizzano una parte della propria abitazione con periodi di apertura annuali o stagionali e con un numero di camere e letti limitati.
I “bed & breakfast” devono avere per legge dalle 3 alle 6 camere con una conduzione esclusivamente familiare, un cambio biancheria e un servizio di prima colazione.
In Italia, i bed and breakfast non sono considerati impresa e si distinguono da tutte le altre strutture cosiddette “ricettive”. In termini burocratici questo significa una maggiore libertà d’azione e in campo fiscale, il non essere assoggettati né all’apertura della tanto odiata partita IVA né tantomeno ai famigerati studi di settore. L’esercizio dell’attività di “Bed & Breakfast”, inoltre, non necessita di iscrizione alla sezione speciale del Registro delle Imprese.
B & B a carattere imprenditoriali
La legge attualmente in vigore prevede che l’attività di bed & breakfast o affittacamere possa essere esercitata in due distinti modi, sia in maniera occasionale sia imprenditoriale.
Esercitare questa attività, nell’una o nell’altra forma, comporta notevoli differenze a livello fiscale, previdenziale e contabile. Ad oggi non esistono parametri certi per definire i criteri per i quali un’attività di B&B non imprenditoriale si possa definire imprenditoriale e non più occasionale.
Un’apposita ricerca svolta per Agenzia AIBBA da uno studio professionale ha evidenziato le seguenti principali conclusioni:
- Non esiste alcuna “quantificazione” del concetto di “abitualità” e neppure di “occasionalità”;
- Non è possibile indicare dei limiti certi entro i quali l’attività svolta dia luogo a redditi diversi e non richieda l’apertura della partita IVA;
- È possibile però individuare alcuni elementi, che se presenti, costituiscono probabili indizi dell’esercizio di attività d’impresa. Si tratta di elementi che in qualche modo contrastano con la natura originaria del bed & breakfast, caratterizzata dalla compresenza del titolare e degli ospiti, dalla destinazione dell’immobile principalmente alle esigenze abitative del titolare, da una normale ed informale conduzione familiare.
Aprire un B & B: spese e adempimenti da sostenere
In linea di massima, per aprire un B&B senza essere considerati imprenditori e quindi tassati come tali, bisogna rispettare queste poche semplici regole:
- La colazione e la pulizia delle stanze deve essere fatta da familiari e non da dipendenti;
- L’attività non deve essere pubblicizzata in maniera ricorrente;
- L’affitto deve essere occasionale e deve riguardare solo una parte della propria abitazione;
- Il titolare del b &b deve avere altri redditi dichiarati da lavoro autonomo o da lavoro dipendente.
Un B&B senza partita Iva ha pochi adempimenti necessari per regolarizzare l’attività:
- Obbligo di rilascio ricevuta ai clienti con marca da bollo da € 2 se l’incasso supera € 77,47;
- Inserire i proventi nella dichiarazione dei redditi.
Quali agevolazioni e contributi ci sono?
Non essendo attività commerciali vere e proprie, non è affatto semplice ottenere incentivi per gli affittacamere o B&B. Diverso, invece, il caso in cui l’attività sia a carattere imprenditoriale.
In questo secondo caso gli adempimenti aumentano di molto rispetto alla semplicità di cui parlavamo in precedenza, e si differenziano notevolmente a seconda della natura dell’impresa, se singola o in forma societaria.
Aprire un’attività professionale implica i classici adempimenti dei libri contabili, imposte di registro, tasse di concessione governativa. Questi adempimenti si ripetono con cadenza annuale, siccome l’attività viene considerata alla stregua di qualsiasi altra forma di impresa.
Esistono finanziamenti ed agevolazioni per poter meglio sostenere le spese di apertura di questa nuova professione. Ogni Regione spesso apre bandi finanziati dalla UE, soprattutto per quanto riguarda le zone a spiccata attitudine turistica, o aree nelle quali le calamità naturali hanno bloccato l’economia.
I fondi sono destinati all’acquisto di attrezzature specifiche o alle spese per ristrutturare gli immobili destinati ad ospitare i turisti.