La contabilità ordinaria: chi riguarda?
In questo nuovo articolo del nostro magazine, cerchiamo di chiarirti le idee sulla contabilità ordinaria e di specificare a quali soggetti ed aziende essa è da applicare. Come specificato nel TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi), la contabilità ordinaria va tenuta obbligatoriamente per due gruppi di imprese:
- le società di capitali qualsiasi siano i ricavi hanno sempre l’obbligo di tenere la contabilità ordinaria;
- altre società dopo aver superato un certo volume di affari:
infatti, sono tenute a seguire il regime di contabilità ordinaria, tutte le società di persone e ditte individuali che hanno superato nell’esercizio precedente alla voce ricavi la soglia dei 300.000 euro, se si tratta di imprese che svolgono l’attività di prestazione di servizi, e 500.000 euro, per la produzione di beni o per il commercio, sono obbligate all’adozione della contabilià ordinaria: questa verrà effettuata obbligatoriamente seguendo il metodo della partita doppia.
Da questa introduzione possiamo ricavare due precisazioni: il regime contabile viene applicato alle società di capitali quindi alle S.P.A. , le S.R.L. , le S.A.P.A.
Per quanto riguarda le società di persone e le imprese individuali abbiamo visto come il regime di contabilità ordinaria si applica superata una certa soglia di volume d’affari. Nello specifico, se nell’anno precedente alla chiusura dell’esercizio, i ricavi sono pari o superiori a:
- per le imprese che si occupano di prestazione di servizi 309.874,14 euro;
- per le imprese che hanno come oggetto l’attività diversa dalla prestazione di servizi 516.456,90 euro;
Ad ogni modo, è da ricordare che, la contabilità ordinaria, può esser tenuta anche da qualsiasi altra impresa voglia tenerla (anche se non vi sussiste l’obbligo di legge).
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Quali sono i libri obbligatori per la contabilità ordinaria?
In questa seconda parte dell’articolo, scoprirai quali sono i libri obbligatori per la contabilità ordinaria.
Le imprese in contabilità ordinaria sono obbligate a tenere la scrittura dei seguenti registri o libri contabili:
- il libro giornale (o semplicemente giornale) è uno dei libri obbligatori per legge della contabilità ordinaria. In esso vengono registrate tutte le operazioni di carattere economico-patrimoniali di una società in ordine cronologico.
Le registrazioni avvengono con la partita doppia in regime di contabilità ordinaria: nella partita doppia troviamo gli scambi tra le attività e le passività dell’azienda;
Oggi il libro contabile lo si redige per lo più a computer e non più a mano: prima i fogli erano “bollati” e non dovevano esserci correzioni o manomissioni, ma per ovviare ad errori nelle scritture era permessa la scrittura al contrario (cioè ponendo il conto in dare nell’avere e viceversa in avere in dare e descrivendo come scrittura annullata quel passaggio). Grazie agli elaboratori oggi la probabilità e possibilità di errore umano è stata ridotta, permettendo facilmente di effettuare correzioni ed integrazioni finché non si procede alla “stampa definitiva” del libro giornale; - il libro degli inventari , all’interno di esso è riportata la consistenza dei beni, che vengono raggruppati in categorie omogenee secondo la loro natura e valore.
Questo libro va redatto all’inizio dell’esercizio dell’impresa e successivamente ogni anno. Va tenuto secondo norma per l’ordinata contabilità, anche se le pagine non subiscono vidimazione iniziale.
Questo libro si compone di due parti: la parte analitica contiene la composizione qualitativa e quantitativa del patrimonio aziendale; la parte sintetica che contiene invece il bilancio d’esercizio, ovvero Stato patrimoniale, Conto economico e Nota integrativa. - i registri IVA contengono tutte le operazioni soggette ad IVA e perciò sono da inserire negli appositi registri. Vanno integrati con il registro delle fatture emesse e/o dei corrispettivi, il registro degli acquisti e delle vendite, e altri obbligatori in base all’attività esercitata.
Se non si tengono tali registri, allora l’impresa dovrà registrare tali operazioni nel libro giornale; - infine, il registro dei beni ammortizzabili anche detti cespiti, quest’ultimo non più obbligatorio, ma che comunque resta molto utile. In esso vengono annotati gli acquisti dei beni ammortizzabili indicandone il costo originario, le rivalutazioni e le svalutazioni, fondo ammortamento, quota ammortamento, e coefficiente di ammortamento.
Anche questo registro è facoltativo e se non lo si tiene, le annotazioni vanno inserite nel libro degli inventari.
Concludiamo questo nostro articolo sperando di aver risolto alcuni dei tuoi dubbi sulla contabilità ordinaria e ti rimando anche ad un altro interessante articolo trattato recentemente nel magazine: il controllo di gestione.