Le start-up non sono altro che aziende che hanno come obiettivo principale quello di crescere. Sicuramente quando si decide di avviare una start-up è importante raccogliere le idee e svilupparle. Al di là dell’utilizzo del business plan nel tempo si sono sviluppati dei nuovi modelli che utilizzano un linguaggio visuale per sviluppare un modello di business. In particolare, quello più conosciuto ed utilizzato dalle aziende è stato il Business Model Canvas, creato da Alexander Osterwalder.
Recentemente, c’è stato un “nuovo” adattamento al Business Model Canvas, si tratta del modello chiamato Lean Canvas di Ash Maurya (ideato da quest’ultimo nel 2012). Si parla di adattamento in quanto sono state apportate delle modifiche al modello precedente e alcune voci sono state modificate. Se sei interessato a scoprire qualcosa in più sul Lean canvas, leggi la nostra guida che spiega nel dettaglio il modello di Canvas di Ash Maurya.
Cos’è il Lean Canvas?
Il Lean Canvas è un modello di business ideato da Ash Maurya che permette di porre maggiore attenzione alla propria idea. In particolare, grazie al Lean Model Canvas ci si concentra maggiormente sui problemi che vogliamo risolvere eliminando quello che è più rischioso. Questo perché i rischi e le incertezze portano a fallimenti.
Grazie al metodo lean un’impresa è in grado di ridurre notevolmente i costi, i tempi di un’idea di business e di conseguenza focalizzarsi sul fabbisogno degli utenti. Inoltre, con questo modello Ash Maurya si è concentrato meno sui concorrenti e si è focalizzato maggiormente sulla comprensione del problema.
Il Lean Canvas è perfetto sia per le start-up che per gli imprenditori che hanno idee innovative in ambito culturale, artistico e sociale. Questo modello permette la gestione strategica e l’avvio più ‘snello’ di una start-up. Si tratta di un grafico visivo che contiene elementi che servono a raffinare il proprio modello di business in poco tempo. Grazie al lean Canvas quindi si è in grado di far comprendere in maniera intuitiva ai clienti che problema si risolve e come fare per risolverlo.
Le sezioni che compongono il lean Canvas
L’attuale modello lean Canvas è costituito dalle seguenti voci:
- Problema: si deve individuare uno o più problemi che la startup vuole risolvere. Questa metrica ha sostituito quella key partners perché in fase di startup è molto difficile trovare il partner giusto;
- Soluzione: bisogna indicare le soluzioni che risolvono il problema;
- Proposta di Valore: bisogna indicare i valori che catturano l’attenzione del cliente, per esempio realizziamo il prodotto in soli 10 giorni;
- Vantaggio competitivo: sono le cose che difficilmente possono essere replicabili da un’azienda concorrente;
- Metriche chiave: questa fase è la più importante secondo Ash Maurya e sbagliare in questa fase porta al fallimento. Riportare nel lean canvas le metriche per misurare il successo.
Quello che non è cambiato rispetto al Business Model Canvas sono le seguenti voci:
- Segmenti della clientela: consiste nell’individuare il target di consumatori e segmentare la clientela;
- Flussi di ricavi: è necessario indicare il flusso di ricavi ottenuti dall’utilizzo del prodotto. Ad esempio i costi per l’acquisto del prodotto ma anche costi accessori che rappresentano fonti secondarie;
- Canali: bisogna indicare i canali attraverso cui la startup deve raggiungere il cliente;
- Struttura dei costi: qui bisogna indicare i costi fissi e quelli variabili sostenuti dalla startup. In questo modo l’azienda capisce quali sono i costi che può ottimizzare per avere un vantaggio competitivo.