Se state cercando nuovi stimoli e nuove attività da avviare, prendete in considerazione la possibilità di aprire un bar. Seppur in Italia il mercato potrà sembrarvi ormai saturo, sono quasi 150.000 infatti i Bar in Italia, gli spazi per avviare questo tipo di attività sembrano essere ancora ampi.
Cosa fa di questa attività un successo? Come avviare da zero un bar? Su cosa puntare nel proprio bar? Scopri le risposte a tutte le tue domande continuando a leggere questo articolo dedicato a come aprire un bar di successo.
La saturazione di questo mercato secondo molti non offre grandi margini di guadagno e per questo motivo l’apertura di un bar in Italia sembra non essere una possibilità redditizia.
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Aprire un bar in Italia: requisiti di legge
In giro sul web trovare consigli su come avviare un’attività di successo è ormai diventato facile. Quanti di questi consigli sono però realmente veritieri e vi permettono di ottenere il successo che desiderate? Questo non è dato saperlo. Noi di Gestionale.co però siamo da anni vicini al settore della ristorazione, al settore alberghiero e abbiamo sviluppato grazie alla nostra esperienza software gestionali che aiutano nella gestione di un bar.
La prima cosa da fare quando si avvia qualsiasi tipo di attività non soltanto un bar, è quella di valutare tutte le eventualità offerte dal mercato. La fase preliminare di scelta dell’attività infatti è una delle più importanti. In primis nel considerare l’apertura di un bar vanno considerati alcuni fattori che sono da reputare chiave e di vitale importanza per la vita futura dell’attività. Su tutti, è di vitale importanza il contesto territoriale all’interno della quale andremo ad avviare la nostra attività.
Ma quali sono i requisiti minimi per avviare un bar di successo? Considerate fin da subito che avviare un bar richiede dei costi e delle spese non indifferenti. In generale, è sconsigliabile avviare qualsiasi tipologia di attività se non si ha una stabilità economica e finanziaria che garantisca la riuscita futura del business che vogliamo avviare.
I requisiti minimi per aprire un bar sono:
- immobile idoneo alla destinazione commerciale richiesta;
- iscrizione all’INPS e alla Camera di Commercio;
- apertura di partita IVA;
- superamento del corso ICAL;
- certificazione di inizio attività e presentazione al Comune con allegati i dati richiesti (titolare dell’impresa, orari di apertura e chiusura, agibilità, conformità ASL …)
- pagamento diritti SIAE per diffusione di musica nel locale;
Le dimensioni di un bar non contano sempre: è noto il successo di bar di paese dove di certo non è la grandezza dei locali ad averne fatto il successo principale. L’arredamento, i giochi di luce, il servizio e i prodotti offerti saranno i requisiti da avere per fare la differenza in questo settore.
Ma mettendo da parte i requisiti obbligatori per legge, vi diciamo subito che la prima cosa per avere successo in questo settore dev’essere l’originalità.
Aprire un bar non è un’idea nuova né tanto meno è l’idea del secolo. Come visto le attività di questo genere in Italia sono tantissime e per ottenere il giusto successo dovremmo considerare di offrire qualcosa di molto originale e magari specializzarci principalmente in quella specifica produzione per riscuotere successo.
La territorialità è certamente un fattore da considerare per questo tipo di attività: diciamo che per sommi capi come è facilmente intuibile un bar in un luogo centrale e caratteristico ha maggiori possibilità di ottenere guadagni rispetto ad un bar che si trovi isolato o in posti poco conosciuti e desolati. Ovviamente, la prima possibilità richiederà come appare ovvio dei costi iniziali e dei costi di locazione maggiori rispetto al luogo isolato. Quindi cosa scegliere? Ottenere il giusto compromesso tra la territorialità e l’originalità così da ottenere un bacino di clienti molto ampio e vedere la propria idea di bar realizzarsi concretamente.
Costi per l’apertura di un bar
Un bar ha costi fissi e costi variabili non indifferenti: il capitale con il quale aprire un bar può essere sia nostro che di terzi (nel caso di prestiti ricevuti dalla banca o da società finanziarie).
I costi di avvio dipendono come detto dalle dimensioni strutturali e dalla posizione sul territorio. Potremmo stimare come somma minima per l’apertura di un bar la cifra di 60.000 €.
Nei costi preventivabili sono da considerare quelli necessari alla costituzione della nuova impresa, all’ottenimento delle licenze e degli obblighi di legge, ai requisiti ASL e così via.
Altri costi iniziali possono essere molto variabili e dipendere da alcune situazioni particolari: banchi frigo, banconi e macchine professionali possono arrivare a costare anche migliaia di euro. Riuscire ad ottenere alcune delle macchine per avviare l’attività in comodato d’uso potrebbe essere la soluzione migliore.
Molte aziende, infatti, ad esempio per quel che riguarda la vendita dei gelati e di altri prodotti simili propongono vetrine frigo e altre attrezzature in comodato d’uso per permettere la vendita del loro marchio in maniera esclusiva.
Anche le macchine da caffè espresso professionali vengono fornite in comodato d’uso alla sottoscrizione di particolari condizioni contrattuali con l’azienda produttrice e fornitrice di caffè.
Un’altra possibilità sarebbe quella di rilevare una vecchia licenza da un bar in vendita. In questi casi risparmieremmo su eventuali investimenti per mettere a norma il locale (sempre che esso sia già a norma di legge). Ovviamente, la convenienza in questo caso sta nel rilevare il tutto per molto meno rispetto a quanto avevamo considerato in precedenza come possibili costi.
Aprire un bar in franchising
Un’ulteriore possibilità è quella di aprire un bar in franchising: ciò comporta una variabilità di eventi e situazioni particolari, specie per chi si accinge ad affrontare questa nuova attività per la prima volta.
Il franchising bar offre infatti la possibilità di apprendere velocemente le situazioni di lavoro particolari che possono presentarsi nella gestione di bar e caffetterie grazie al know-how fornito dall’azienda o società di franchising.
Dove sono i vantaggi di aprire un bar in franchising? Sicuramente queste società ci permetteranno di ottenere oltre al know-how, un aiuto a livello burocratico e di ottenere macchinari e rifornimenti a costi vantaggiosi rispetto alla normalità.
Inoltre scegliere un marchio di franchising noto può essere conveniente in termini di visibilità e garanzia verso la clientela: si tratta infatti di un nome, di un insegna che può colpire il cliente e farvi riconoscere istantaneamente e favorire il vostro inserimento sul mercato.
Oggi i marchi più famosi di bar in franchising consentono contratti differenti: solitamente la durata minima del contratto è di 5 anni, rinnovabili nel corso delle stagioni, con un investimento minimo che può variare dai 20.000 ai 40.000 €. Su internet potrete trovare numerose aziende e società che offrono franchising di ristorazione e bar.
La strada nell’aprire un bar è certamente in salita, ma lo è per tutti i tipi di autorità: fare soldi facilmente non è possibile neppure avere la certezza che la nostra attività riscuota successo è una cosa preventivabile anticipatamente.