Requisiti d’accesso al microcredito in Campania

soldi nel barattolo

La gran maggioranza delle imprese presenti sul nostro territorio rientrano in quelle che sono considerate piccole e medie imprese. I dati dello scorso anno parlano chiaro: circa il 95% delle attività produttive italiane sono delle pmi.
Avviare però un’attività imprenditoriale è ancora oggi molto difficile nel nostro Paese se non si hanno a disposizione gli strumenti finanziari per intraprendere questa strada.
Soltanto una decina di anni fa, in Italia è stato creato il comitato nazionale per il microcredito.
Cerchiamo di spiegare ai nostri lettori quali siano le iniziative realizzabili con questo strumento, come si è sviluppato negli anni, ma soprattutto come funziona.
Focalizzeremo uno sguardo particolare su quelle che sono le misure di microcredito Campania.

Finanziamenti e microcredito: come funziona?

Il microcredito è uno strumento di finanziamento concesso alle persone in condizioni di emarginazione o che non hanno i fondi necessari ad avviare un’attività imprenditoriale.
Nato come strumento di sviluppo economico nei paesi in via di sviluppo ispirato alle idee dell’economista Swift del 19° secolo, il microcredito ha riscosso subito un gran successo e si è diffuso negli ultimi vent’anni, anche grazie all’Unione Europea, in gran parte dei Paesi occidentali.
Tra gli ultimi Paesi ad adottare lo strumento finanziario del microcredito moderno vi è proprio l’Italia.
Ma come funzionano i finanziamenti del microcredito?
In Italia come già anticipato solo nel 2006 si è arrivati alla formazione di un Comitato nazionale ed il Governo è stato un po’ lento nel recepire le direttive europee.
Nel 2010 in attuazione di una direttiva comunitaria, si è arrivati alla riforma del cosiddetto credito a consumo.
Nel testo modificato sono state inserite le disposizioni e le definizioni del microcredito, chi sono i soggetti finanziabili e quali gli organismi finanziatori.
Di recente ci sono state nuove modifiche al testo, la nomina del Comitato nazionale italiano per il microcredito è stata inserita nel “Decreto Sviluppo”.

Da allora, come funziona il microcredito?

I finanziamenti del microcredito consistono in un prestito concesso a soggetti svantaggiati o in difficoltà economica i quali non dispongono di particolari garanzie. Si tratta di importi limitati ed i soggetti finanziati sono tenuti obbligatoriamente a restituire tutta o parte della somma ricevuta in prestito.
La funzione principale è quella di favorire l’incremento delle microimprese, con l’obiettivo di creare occupazione (autoimpiego).

Chi sono i soggetti finanziabili?
Possono accedere al microcredito le seguenti categorie di soggetti:

  • Persone fisiche (in condizioni di particolare vulnerabilità economica e sociale si ha accesso ad un importo massimo di 10000,00 €);
  • società di persone;
  • le società a responsabilità limitata;
  • associazioni e società cooperative;

Queste categorie hanno accesso ad importi finanziati per l’avvio di un’attività di lavoro sia essa autonoma o di microimpresa.

Quali sono gli importi erogabili dagli organismi finanziatori?
I prestiti concessi alle categorie sopraelencate hanno un importo soglia limitato e salvo rare eccezioni, il limite massimo erogabile è di 25000,00 €.
Salvo rare eccezioni, in quanto per alcune aree più svantaggiate del Paese, in particolare in Regioni come quelle del Meridione a c.d. “obiettivo convergenza” perché presentano PIL pro capite inferiori alla media europea, talvolta si applicano delle particolarità. Queste saranno viste più nello specifico a breve nello sviluppo di questo approfondimento, quando ci occuperemo del microcredito regione Campania.

Migliorie portate dal microcredito

Prima di focalizzare l’attenzione sulle regioni particolarmente bisognose di strumenti finanziari per lo sviluppo economico del territorio, vediamo i benefici provati e portati dal microcredito nel corso degli anni, dalla sua nascita ad oggi.

Il microcredito possiamo affermare che riduce la povertà: è indubbio che questo strumento abbia generato nel tempo maggiore occupazione e redditi pro capite più alti. Ciò comporta inevitabili migliorie sull’intero stile di vita delle persone. Una migliore alimentazione, una migliore educazione e tanti altri fattori socio-culturali hanno usufruito dell’apporto dato dai finanziamenti del microcredito.

Questi dati secondo alcuni sarebbero da prendere con le pinze, in quanto si sostiene che l’applicazione di tassi molto elevati porti a lungo termine solo ad un maggior impoverimento e secondo alcuni ad entrare in una trappola del debito che porta talvolta i nuovi imprenditori a perdere le speranze.

In realtà, una delle maggiori sfide del microcredito è fornire prestiti di importi non troppo elevati, a costi (tassi) abbordabili, che permettono alle nuove attività di avviarsi in poco tempo.

Gli obiettivi principali del microcredito sono:

  • Sostenere la creazione e lo sviluppo delle nuove imprese;
  • Incentivare lo sviluppo dei giovani, dei disoccupati e delle donne ovvero i segmenti deboli del mercato del lavoro;
  • Favorire l’inserimento nel mondo del lavoro;

Microcredito regione Campania: fondi aggiornati

Circa il dibattito sulla validità dello strumento e sui benefici noi preferiamo non pronunciarci. L’obiettivo di questo approfondimento è quello di portare a conoscenza delle persone cos’è il microcredito, come funziona e come vi si può accedere in particolare ai finanziamenti regione Campania.

Come detto in precedenza, l’accesso ai fondi o i finanziamenti europei a fondo perduto, possono variare a seconda della Regione di riferimento. Anche per il microcredito vale talvolta questa regola. Le Regioni che presentano un basso livello di PIL pro-capite sono in particolare Campania, Puglia e Sicilia.

Per questo motivo (ed essendo noi un’azienda campana), vogliamo principalmente mostrarvi le procedure, i fondi, i bandi e le possibilità di ottenere un prestito con microcredito in Campania. Tali procedimenti illustrati di seguito, valgono grosso modo per tutte le Regioni italiane. Salvo particolari eccezioni si applicano infatti le norme nazionali previste nel c.d. “Decreto Sviluppo”.

Per ottenere i finanziamenti regione Campania occorre rientrare nei requisiti previsti dai bandi regionali. Innanzitutto occorre necessariamente che le imprese o i soggetti beneficiari (vedi sopra) dispongano di sede legale, operativa e amministrativa sul territorio della Regione Campania.

I destinatari del microcredito Campania sono le persone fisiche o le imprese che rientrano nel programma di sviluppo economico del territorio. Questi possono rivolgersi alla società Sviluppo Campania per la compilazione delle domande o per visualizzare i calendari e le modalità di attribuzione del microcredito in Campania.
Sono consultabili inoltre i siti web istituzionali e riconosciuti con presenza di FAQ illustrative e risolutive dei principali dubbi circa l’accesso ai fondi.

Tra i soggetti finanziabili rientrano anche le imprese esistenti. Queste possono accedere al microcredito presentando regolare progetto di ampliamento o espansione della già esistente attività imprenditoriale.
Tra le persone fisiche compare invece la voce: “soggetti occupati”.
Questa voce genera spesso dei dubbi tra i soggetti che intendono avere accesso a tali finanziamenti.

Rientrano tra i soggetti occupati:

  • i lavoratori atipici o regolarmente registrati con contratti di lavoro subordinato;
  • i titolari di Partita IVA;
  • imprenditori o altri ruoli e mansioni in impresa familiare o qualsiasi tipo di società (vedi bando e domanda per le seguenti voci);

Requisiti che soddisfano i bandi regione Campania

Per accedere ai bandi della regione Campania non è prevista l’obbligatorietà di fornire garanzie personali (nel caso di persone fisiche), il finanziamento sarà concesso in forma di mutuo chirografario. Le società di capitale e altre imprese esistenti (a seconda dei bandi) debbono presentare garanzie personali patrimoniali, reali o finanziarie se la somma richiesta per il finanziamento superi o sia uguale alla quota di patrimonio netto libera da vincoli.

Bisogna inoltre individuare l’ubicazione in cui avrà sede l’iniziativa imprenditoriale, anche senza esserne preventivamente in possesso. È necessario accertarsi che la struttura o il luogo di lavoro disponga di tutti i permessi e le certificazioni previste dalle norme vigenti. Bisogna inoltre disporre di un contratto di durata di almeno 5 anni regolarmente registrato per la proprietà o locazione della struttura.

Se si prevede un investimento superiore alle soglie (solitamente 25000,00 €) bisogna esplicitamente dare evidenza nella scheda del progetto della nuova attività imprenditoriale. Si intende infine per microimpresa un’impresa che occupi meno di 10 persone e realizzi un fatturato annuo non superiore a 2 milioni di euro.