Finanziamenti imprenditoria femminile 2017

finanziamenti imprenditoria femminile

In questi ultimi anni si è assistito al fenomeno che ha visto proliferare le nuove attività e le start up, in particolar modo quelle femminili. Il motivo principale è certamente da imputare alla crisi che da anni attanaglia l’Europa e l’Italia facendo sentire i suoi effetti sul settore imprenditoriale e lavorativo del nostro Paese. Ad essa si associa poi la voglia delle giovani generazioni di darsi nuovi stimoli sia per non spegnersi sia per cercare spiragli di luce nel panorama siffatto.

Mettersi in proprio non è però certamente la cosa più facile da fare e soprattutto non è facile sostenere gli investimenti che si prevedono per avviare una nuova attività. Lo sanno bene le giovani donne del nostro Paese che cercano di lanciare start up innovative negli ultimi anni e conquistare quelle aspirazioni di successo che la crisi, poco a poco, sembra ancora voler togliere alle nuove generazioni.

Gestionale.co Magazine, segue da vicino le ambizioni dei giovani imprenditori e delle giovani imprenditrici ed ha perciò deciso di regalare questo approfondimento ai suoi giovani lettori e al suo pubblico femminile. Oggi parleremo dei finanziamenti imprenditoria femminile legge 215 del nostro Ordinamento. Scopriremo insieme a voi quali sono innanzitutto i requisiti per accedere e partecipare al bando sugli incentivi imprenditoria femminile. Ci preoccuperemo inoltre di dare uno sguardo ad eventuali agevolazioni e fondi europei. Rivolgeremo in ultimo uno sguardo al nostro territorio soffermandoci sull’imprenditoria femminile Campania, riportandovi alcuni dati davvero interessanti degli ultimi anni.
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Agevolazioni imprenditoria femminile legge 215

Per cominciare il nostro percorso e scoprire i finanziamenti imprenditoria femminile 2017, è necessario innanzitutto dare uno sguardo alla legge 215/92.

Azioni positive per l’imprenditoria femminile – Legge 215 del 1992:
Nella suddetta legge si prevedono facilitazioni per le imprese femminili, sia da avviare sia esistenti.
Di seguito vengono indicati i soggetti beneficiari delle agevolazioni per piccole imprese (meno di 50 dipendenti, fatturato inferiore a 7 milioni di euro, bilancio inferiore a 5 milioni di euro, indipendenza da altre imprese) a gestione femminile:

  • ditte individuali il cui titolare è una donna;
  • società di persone e/o cooperative di cui almeno il 60% dei soci è costituito da donne;
  • società di capitali di cui almeno 2/3 delle quote siano detenute da donne e l’OdA è composto allo stesso modo;

La legge citata prevede finanziamenti a fondo perduto per l’imprenditoria femminile: una parte dei finanziamenti verrà infatti concesso a fondo perduto (ovvero senza obbligo di restituzione), mentre parte di esso sarà finanziato a tasso agevolato (0,5% da restituire in 10 anni). I finanziamenti previsti dalla legge 215/92 sono ammessi nel caso in cui si tratti di:

  • avvio di una nuova attività;
  • acquisizione di un’attività già esistente;
  • start up innovative;

Operanti nei settori dell’industria, dell’artigianato o dell’agricoltura, del commercio, dei servizi e del turismo.
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Ulteriori requisiti richiesti per i finanziamenti

Oltre ai requisiti che definiremo “necessari” per rientrare nell’ambito della legge sopracitata, vi sono diversi documenti necessari di cui disporre per poter ottenere gli incentivi e partecipare al bando imprenditoria femminile previsto nel nostro Paese.

  • Modulo di richiesta delle agevolazioni: contiene i dati principali riguardanti la nostra impresa e il previsto programma di investimenti. Vi mettiamo a disposizione qui un modello fac simile per presentare la richiesta delle agevolazioni;
  • Attestazione dell’iscrizione al registro delle imprese della Camera di Commercio competente;
  • Possesso dell’immobile in cui si eserciterà l’attività e regolare documentazione relativa allo stabile e/o locali di cui prima (giusta destinazione d’uso, etc);

Abbiamo parlato di bando imprenditoria femminile in quanto il Ministero dello Sviluppo considera la presentazione di tale domanda in questo senso: perciò occorre effettuare tali richieste entro e non oltre una determinata data presso l’ufficio competente della propria Regione.

Spese ammesse che rientrano nei finanziamenti

Non tutte le spese che effettueremo per avviare o rilevare un’attività già esistente sono ammesse o possono essere presentate per ottenere i fondi imprenditoria femminile.
Sono considerate spese ammissibile le seguenti spese:

  • realizzazione degli impianti generali;
  • acquisto di macchinari e attrezzature necessarie allo svolgimento dell’attività;
  • acquisto di beni usati, solo nel caso in cui si rilevi un’attività esistente;
  • acquisto di immobilizzazioni immateriali (come brevetti o software);
  • opere murarie, oneri di progettazione e direzione lavori;
  • studi di fattibilità, di settore e piani d’impresa;

Tutte le altre spese, che non sono state elencate (ad esempio acquisto di beni di uso promiscuo, come PC, autovetture, etc), non rientrano nell’ammissibilità di richiesta dei finanziamenti.

Finanziamenti europei imprenditoria femminile

Anche l’Unione Europea ogni anno si interessa di mettere a disposizione delle imprese prevalentemente composte da donne sia già avviate sia in fase di realizzazione risorse finanziarie per agevolare lo sviluppo delle medesime attività.
Anche in questo caso sono previsti fondi per lo più senza l’obbligo di restituzione: è possibile informarsi circa tali bandi e fondi presso la propria Regione oppure sui seguenti siti web:

Occorre informarsi sulle procedure richieste, anche in questo caso, per presentare le domande per i fondi europei e conoscere le spese ammissibili o meno previste da questi finanziamenti.

Imprenditoria femminile Campania 2017: la nostra Regione

I contributi imprenditoria femminile dipendono ovviamente anche dalla Regione in cui si realizza il programma d’investimento. In questo approfondimento vogliamo rivolgere un’occhio particolare alle possibilità offerte all’imprenditoria femminile in Campania.
Vi ricordiamo che per conoscere i fondi previsti nella vostra regione potrete consultare il sito istituzionale o i portali relativi alle imprese della vostra regione di appartenenza. Ad esempio in questo sito vengono raccolti, grosso modo, tutti i bandi, suddivisi regione per regione: http://www.contributiregione.it/panoramica/

Per quanto riguarda i contributi 2017 per le imprese rosa in Campania, la circolare n. 15/2016, emessa dalla Banca del Mezzogiorno, ha reso noto lo stanziamento di 4 milioni di euro in accordo con il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio per le sopracitate attività e spese ammissibili.
Inoltre dalla circolare si evince la riattivazione del Fondo di Garanzia per l’imprendioria femminile:
Il Fondo di Garanzia per le PMI in rosa copre e agevola l’accesso al credito per le attività che rientrano nelle caratteristiche elencate al primo paragrafo di questo articolo (legge 215/92).

È possibile accedere al Fondo PMI attraverso due modalità:

  • prenotazione diretta del beneficiario a mezzo p.e.c. o raccomandata;
  • prenotazione tramite banca o intermediario;

Dal Fondo sono garantite le seguenti operazioni finanziarie:

  • operazioni di durata non inferiore a 36 mesi;
  • operazioni di anticipazione dei crediti verso la P.A.;
  • sottoscrizione di mini bond;
  • investimenti in quasi-equity;
  • operazioni sul capitale di rischio;
  • operazioni a favore delle piccole imprese dell’indotto di imprese in amministrazione straordinaria di durata non inferiore a 5 anni;
  • operazioni di consolidamento delle passività a breve termine su stessa banca o gruppo bancario di qualsiasi durata;
  • operazioni di microcredito;


Tutte le operazioni elencate sono garantite se non superiori ad un importo di 2,5 milioni di euro.

Conclusioni

Dal nostro punto di vista, possiamo confermare certamente la tendenza femminile ad avvicinarsi al mondo imprenditoriale.
I dati statistici relativi al nostro brand hanno registrato, da un’anno all’altro, l’aumento del 6% dell’interesse del pubblico femminile. Il trend se osservato nel lungo periodo è ancora più accentuato.
Ciò dimostra l’interesse per le donne di volersi mettere in proprio e di non temere l’avvio di un’attività imprenditoria che si caratterizzi e fondi sullo spirito imprenditoriale femminile.