MES (Meccanismo Europeo di Stabilità): cos’è e come funziona

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In questo periodo di profonda crisi economica non si fa altro che parlare del MES e della possibilità dell’Italia di accedere a tale fondo.
Il MES (Meccanismo Europeo Stabilità) o anche definito Fondo Europeo salva-Stati è stato istituto nel 2012 (con la decisione 2011/199/UE in modifica all’articolo 136). Si tratta appunto di un fondo europeo di cui fanno parte tutti gli stati membri della zona euro. Per garantire stabilità il MES coopera con il Fondo monetario internazionale (FMI) ed è composto da organi internazionali che valutano l’esistenza o meno del rischio finanziario.

In questo articolo andremo a spiegare nel dettaglio il funzionamento del MES ed i requisiti di cui devono necessariamente disporre gli Stati europei per accedervi.

Cos’è il MES e come funziona

Il MES è un’organizzazione internazionale composta da tutte le nazioni la cui moneta è l’euro e nasce con l’obiettivo di fornire assistenza per una stabilità finanziaria degli stessi.
Tale fondo è andato a sostituire il meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (EFSF) e del Fondo europeo di stabilità finanziaria (FESF). Si tratta di uno strumento intergovernativo (ossia al di fuori del quadro giuridico dell’UE) che emette prestiti e acquista titoli di stato da paesi dell’eurozona. I prestiti sono finanziati mediante l’assunzione di debiti da parte del MES e garantiti dagli Stati membri della zona euro.

Tale meccanismo europeo mira a garantire che gli stati ricevono tale prestito attuino delle misure fiscali, economiche, strutturali e di vigilanza per superare le difficoltà economiche.
Il capitale sottoscritto è di circa 700 miliardi di euro dove 80 miliardi sono stati effettivamente versati dagli Stati Membri. In particolare, l’Italia ha versato più o meno il 17% mentre la Germania, che detiene la quota maggioritaria, il 27% del fondo.
Il MES è già intervenuto cinque volte in Europa andando ad aiutare paesi quali: Grecia, Spagna, Irlanda, Cipro e Portogallo.

Come è strutturato il fondo salva-Stati

Il MES si compone di:

  • un consiglio dei governatori: di cui fanno parte i Ministri responsabili delle finanze di ciascuno stato membro. Il consiglio può chiedere la presenza come osservatori del Commissario europeo per gli affari economici, del Presidente dell’Eurogruppo e della BCE;
  • un consiglio di amministrazione: composta da 19 funzionari esperti che vengono nominati dai governatori;
  • un direttore generale: che partecipa alle riunioni ed è il rappresentante legale del Mes. È nominato per cinque anni e rinnovato una sola volta dal Consiglio dei governatori.

Il Consiglio dei governatori ed il Consiglio di amministrazione decidono di comune accordo, a maggioranza qualificata o a maggioranza semplice. Il meccanismo di voto del MES dipende dalle quote di partecipazione versate dagli Stati, quindi maggiore è la quota versata maggiore è l’influenza nelle votazioni.
In sostanza uno Stato membro del MES può fare richiesta di assistenza finanziaria al Presidente del Consiglio dei Governatori, il quale a sua volta chiede alla Commissione europea di valutare l’esistenza del rischio della stabilità finanziaria ed anche la sostenibilità del debito pubblico. Successivamente gli organi del MES decidono la fattibilità. Al termine viene deciso un memorandum d’intesa nel quale sono indicate le condizioni che si dovranno rispettare.

Requisiti per emettere prestiti

I prestiti vengono concessi sulla base di condizioni rigide. Le condizioni per l’accesso ai finanziamenti del MES precauzionali sono concesse a quei paesi che rispettano tali vincoli:

  • Paramenti di bilancio nei due anni precedenti alla richiesta: mantenere un disavanzo massimo del 3 per cento il rapporto tra deficit e Pil, il vincolo dello 0,5 per cento di deficit rispetto al Pil e solo ai paesi che mostrano un rapporto debito Pil Inferiore al 60%;
  • Avere una posizione all’estero sostenibile;
  • Non presentare gravi vulnerabilità del settore finanziario.

I membri del MES che non rispettano questi criteri potranno accedere ad una linea di credito a condizioni rafforzate. In tal caso affinché si possa essere ammessi è necessario che la loro situazione economica e finanziaria abbia un debito pubblico sostenibile.