Prestito d’onore, conosciamolo meglio

prestito-onore-2015

Il Prestito d’Onore 2015 è una particolare forma di finanziamento dedicata per lo più ai giovani.

Il prestito d’onore è una particolare forma di finanziamento creata ad hoc per soddisfare le esigenze di coloro i quali si apprestano entrare nel mercato del lavoro: questo prestito viene concesso, in presenza di specifici requisiti, alle nuove imprese che sono in fase di costituzione.

Ovviamente sono in particolar modo i giovani che ricorrono a questo tipo di “aiuto”: la natura stessa del prestito d’onore, infatti, è quella di soddisfare le esigenze di chi intende avviarsi verso una scelta lavorativa di tipo imprenditoriale.

Per quel che riguarda il prestito d’onore per imprese, esso viene regolamentato dalla Legge 608/1996, articolo 9, “sulle misure straordinarie per la promozione del lavoro autonomo nelle Regioni del Mezzogiorno, con agevolazioni varie e con una quota a fondo perduto”; successivamente vi è stato il Dlgs. 21/4/2000 n. 185, che ha messo a disposizione una serie di contributi, rivolti all’intero territorio nazionale (quindi non più diretti al solo mezzogiorno d’Italia), con incentivi all’autoimprenditorialità e all’autoimpiego. Infine, Il quadro normativo sul Prestito d’Onore è stato completato dal D.L. 295/2001 contenente il regolamento attuativo delle norme stabilite Dlgs. 185/2000.

Come ottenere un prestito d’onore

Il primo passo da compiere per avvalersi di un prestito d’onore è la partecipazione ad un bando, istituito, di solito, da ogni regione. La domanda richiede una specifica documentazione: un documento che attesti lo status di disoccupazione o di inoccupazione; il progetto presentato deve coprire un arco temporale di almeno 5 anni.

Chi può richiedere un prestito d’onore?

Possono richiedere il prestito d’onore tutti quelli che risiedono in Italia da almeno sei mesi, che siano maggiorenni ed in possesso del permesso di soggiorno valido per un periodo che copra almeno l’anno successivo alla data di presentazione dell’istanza. Altra caratteristica è che l’azienda che si sta avviando operi in settori specifici:

  • Commercio
  • Produzione beni o servizi

Il Finanziamento sarà invece negato alle aziende che operino in settori quali: L’acquicoltura, l’ittica e l’agricoltura.

Gli aventi diritto, vincitori del bando, potranno godere di un’agevolazione finanziaria che arriva a 129.000€ per le medie imprese e 25.000€ per un lavoratore autonomo.

Il prestito d’onore infatti nasce dal desiderio di aiutare chi vuole sviluppare un’attività imprenditoriale in forma di società di persone di piccole dimensioni per produrre beni o servizi, prevedendo la concessione di una quota di capitale a fondo perduto, mentre l’altra verrà messa a disposizione come prestito che il cliente dovrà restituire con rate soggette a tasso agevolato. I tassi poi sono maggiormente agevolati per i giovani da poco laureati, che cercano un’occasione individuale di affermazione nel mondo del lavoro.

Agevolazioni prestito d’onore

Scendendo nel dettaglio, le agevolazioni legate al prestito d’onore sono differenti in base al progetto che si vuole avviare:

  • Microimprese
  • Franchising
  • Creazione Lavoro Autonomo

Microimprese

Le caratteristiche richieste alle microimprese sono:

  • nome collettivo;
  • società semplice;
  • società in accomandita semplice.
  • Il capitale massimo di investimento non deve superare i 129.110 euro destinati all’acquisto di attrezzature e impianti.
  • Le ristrutturazioni non devono superare il 10% del capitale massimo ammissibile.
  • Contributo a fondo perduto con un importo massimo di 12.000 euro.

Franchising

Nel caso dei franchising, il prestito d’onore prevede nel  primo anno un contributo a fondo perduto per coprire le spese e costi di gestione di avvio dell’attività.

Lavoro autonomo

Per il lavoratore autonomo, gli investimenti che rientrano nel prestito d’onore non possono superare i 25.823 euro; per gli investimenti compresi tra i 5.100 euro e i 25.823 euro sono previste altre forme di contributo e modalità di rimborso del capitale:

  • contributo a fondo perduto pari al 40% dell’importo totale dell’investimento;
  • prestito a tasso agevolato pari al 60% dell’importo totale dell’investimento;
  • contributo a fondo perduto, per un capitale massimo di 5.100 euro circa.

In caso di investimento non è superiore ai 5.100 euro circa:

  • contributo a fondo perduto, per un importo non superiore ai 5.100 euro;
  • prestito a tasso agevolato per l’importo complessivo dell’investimento;

In questa casistica inoltre si prevede un contributo a fondo perduto per gli investimenti iniziali di gestione del primo anno di attività, un finanziamento a tasso agevolato pari al 30% del tasso di interesse richiesto in fase contrattuale ed  un piano di ammortamento di 5 anni con importo massimo di 15.000 euro.